Studenti dei corsi di: Design del Gioiello e Design dell'Accessorio, Accademia di Belle Arti di Bologna. Design del Gioiello, Accademia di Belle Arti di Ravenna.
Fonte di ispirazione per l'anello RosaRosaeRosam è il mio cognome "Lerose" e il fiore la rosa che ne deriva se lo si scompone.Il gioiello è composto da tre elementi,formati da tre petali ciascuno e uno di questi per ogni strato è vuoto all'interno.Fatta eccezione del primo,gli altri due strati sovrastanti hanno il volume necessario ad un fiore,in questo caso la rosa. Per la realizzazione dell'anello ho disegnato prima la forma del fiore su carta da lucido e dopo l'ho riprodotta per ogni pezzo su cera d'api.Ogni elemento è stato lavorato singolarmente con gli appositi strumenti.Dopo la fusione in bronzo l'anello è stato levigato per eliminare i condotti rimasti uniti ad esso e anche per far venir fuori la lucentezza del metallo.A questo punto i tre strati sono stati saldati uno sopra l'altro,dal più grande al più piccolo,e sempre in saldatura è stato aggiunto l'anello che richiama i vuoti di alcuni petali.Infine per pulirlo a fondo,il gioiello è stato inserito in una macchina apposita che conteneva dei diluenti.Dopo aver passato il lucido all'anello,in modo da non brunire nel tempo,il lavoro poteva definirsi concluso. Alessia Lerose
Fonte di ispirazione per l'anello RosaRosaeRosam è il mio cognome "Lerose" e il fiore la rosa che ne deriva se lo si scompone.Il gioiello è composto da tre elementi,formati da tre petali ciascuno e uno di questi per ogni strato è vuoto all'interno.Fatta eccezione del primo,gli altri due strati sovrastanti hanno il volume necessario ad un fiore,in questo caso la rosa.
RispondiEliminaPer la realizzazione dell'anello ho disegnato prima la forma del fiore su carta da lucido e dopo l'ho riprodotta per ogni pezzo su cera d'api.Ogni elemento è stato lavorato singolarmente con gli appositi strumenti.Dopo la fusione in bronzo l'anello è stato levigato per eliminare i condotti rimasti uniti ad esso e anche per far venir fuori la lucentezza del metallo.A questo punto i tre strati sono stati saldati uno sopra l'altro,dal più grande al più piccolo,e sempre in saldatura è stato aggiunto l'anello che richiama i vuoti di alcuni petali.Infine per pulirlo a fondo,il gioiello è stato inserito in una macchina apposita che conteneva dei diluenti.Dopo aver passato il lucido all'anello,in modo da non brunire nel tempo,il lavoro poteva definirsi concluso.
Alessia Lerose