Nicolò Andrioli "Essenza non essenza LM1 " anello

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  1. I vari passaggi per arrivare alla creazione di "essenza-non essenza LM1"

    Il primo passo fatto per la progettazione dell'anello, è stato quello di schizzare delle idee su carta, che successivamente avrebbero portato a un'idea finale.
    Giunti ad un progetto adeguato, ovviamente approvato dalla Professoressa Bergonzoni, è stata realizzata la copia del gioiello in cera, che successivamente, sarebbe poi servita in fonderia per la creazione dello stesso in bronzo.
    L'anello dopo essere stato fuso, ha dovuto subire un processo di lavorazione manuale, ossia taglio dei condotti rimasti attaccati a esso e levigatura con lime da ferro normali e semitonde per levigare la parte interna, dove andrebbe inserito il dito. Giunti a questo punto, l'approccio successivo è stato quello di portare l'anello nel laboratorio della docente, per poi effettuare le lavorazioni successive: lucidatura, fusione in osso di seppia di una decorazione in argento da aggiungere all'anello e stesura su di esso di un prodotto per non farlo annerire nel corso del tempo.
    Dopo aver lucidato il gioiello con macchine professionali, si è giunti alla fusione in osso di seppia. Questo procedimento è stato caratterizzato dall'intaglio dell'osso, nel quale sarebbe poi stato colato l'argento, che raffreddandosi subito a contatto con l'aria, avrebbe poi preso la forma scavata al suo interno. Seguentemente, l'argento è stato limato per poterlo adattare alla forma dell'anello e poi dopo essere stato attaccato ad esso è stato pulito.
    Il penultimo passaggio è stato dato da una pulitura approfondita del gioiello e dei suoi interstizi con una macchina apposita con dei solventi.
    Infine all'anello è stato applicato un prodotto (lucido) per non farlo annerire nel corso del tempo.
    Successivamente è stato progettato il packaging che dovrebbe contenere il gioiello e la brocheur pubblicitaria.
    Nicolò Andrioli

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