Martina Zena " Cielo di Akasha" e" Whale's dew" centrali

Commenti

  1. Questi due lavori sono nati da un unico motivo: la madreperla. Sebbene non è una pietra, questa era usata per fabbricare gioielli rituali e usata come merce di scambio in molte parti del mondo dove i metalli scarseggiavano, due aspetti che in un qualche modo vengono incarnati nei due ciondoli.

    “Il cielo di akasha” accoglie tra i suoi rilievi protuberanze e avvolgimenti bronzei, una conchiglia di madreperla, sostanza prodotta da una creatura vivente e per questo motivo associata al primo elemento, l’etere, da cui tutto ha origine, altrimenti chiamato “akasha” in lingua sanscrita e che in hindi assume il significato di cielo. Questa madreperla è la stessa da cui ho ricavato l’altro ciondolo, applicando la cera d’api sul dorso della conchiglia. Ecco che la conchiglia si fa metallo, bronzo, ma anch’esso pronto ad ospitare una perla, considerata tra le pietre la più femminile e che secondo il Lapidario Estense si forma nel corpo delle balen,e ed è composta dalla rugiada che ogni notte le balene assorbono respirando.

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